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Immagine del redattoreDottor Matteo Massimo Primo

KKERMANSIA MUCINIPHILA

Aggiornamento: 29 apr 2021


Sapere il mio amore per il microbiota intestina e i batteri che lo compongono e oggi voglio parlarvi di AKKERMANSIA MUCINIPHILA, un batterio molto importante presente nel nostro tratto gastrointestinale.


A. muciniphila è un batterio di forma ovale presente dal 0,5-5% nel nostro GI. È un organismo anaerobico, cioè che non necessita di ossigeno per sopravvivere. Questo batterio non è capace di movimento e non forma spore.


Ciò che lo rende speciale è la sua fonte di cibo. E’ in grado di usare la MUCINA come unica risorsa di carbonio e azoto, regolando la quantità della nostra superficie gastrointestinale.


Diverse regioni dell’intestino sono rivestite da uno strato mucoso che ricopre le cellule epiteliali. Questo strato è ricco in mucina, una sostanza che rende la superficie adesiva per molti batteri.

Akkermansua colonizza l’intestino da un’età molto giovane, è stato infatti in basse concentrazioni anche nel latte materno.


Con precisione la mucina è una glicoproteina presente nella superficie dei secreti mucosi del tratto respiratorio e gastrointestinale. La glicosilazione aumenta gli attriti frizionali ed il solvente esterno, con conseguente aumento della viscosità della soluzione.

In tal modo la mucina, sostanza molto viscosa, diviene un elemento protettivo che forma una specie di barriera di protezione sull'epitelio gastrointestinale o respiratorio.


ma che c’entra Akkermansia Muchiphila?


È ormai certo che A. Muciniphila rivesta un ruolo fondamentale nello sviluppo delle patologie metaboliche come il diabete di tipo 2, ipercolesterolemia, l’obesità è la sindrome metabolica. Infatti è interessante nostro se come da varia studi è emerso che la presenza di questo batterio è inversamente correlata al peso corporeo nei roditori e nell'uomo.


Si è notato soprattutto come A. muciniphila è diminuita nei topi obesi e con diabete di tipo 2 però grazie ad una alimentazione prebiotica (sostanze fondamentali che servono da nutrimento per i batteri) si è riscontrato un aumento di Akkermansia, correlata ad un profilo metabolico migliorato: riduzione dell'infiammazione del tessuto adiposo e dell'insulino-resistenza.


Una cosa sensazionale e che in un recente studio condotto al Gustave Roussy Cancer Campus a Parigi, gli scienziati hanno scoperto che anche il successo dell’immunoterapia nel cancro è influenzato dall’abbondanza di Akkermansia nel nostro intestino, il che aprirebbe le porte a nuove e future terapia nella lotto contro il cancro.


Per concludere sembra ormai certo che dovremmo aumentare i livelli di questo microrganismo nel nostro intestino. Nonostante non sia ancora del tutto certo che Akkermansia sia innocua per l’uomo se assunta direttamente come probiotico, la consumazione del batterio, sembrerebbe apportare degli effetti estremamente positivi. Tra questi potrebbe prevenire l’obesità alterando il metabolismo del tessuto adiposo senza modificare l’appetito.


A livello alimentare, cibi ricchi di polifeboli come le bacche, posso apportare un buon quantitativo di proantocianidine che potrebbero agire come prebiotici ed avere un effetto sull’abbondanza di A. muciniphila, creando un ambiente favorevole alla sopravvivenza del batterio. Inoltre queste sostanze facilitano la differenziazione delle cellule caliciformi mucipare nell’intestino, e quindi la produzione di muco.

Motivo per il qualche vi rompo e vi romperò sempre sull’importanza della qualità alimentare nella scelta delle fonti nella dieta.

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